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Settore Moda: opportunità di lavoro per chi fa formazione

Da Noventa il progetto di corsi triennali d’istruzione e formazione professionale (IeFP) per rispondere alla domanda di figure qualificate da inserire in azienda.

È questa la richiesta inviata alla Regione che ha visto capofila il Mandamento di Noventa, territorio in cui la questione della mancanza di personale nelle imprese della Moda è stata evidenziata da un’indagine condotta tra le aziende per comprenderne le reali esigenze e proporre, quindi, azioni concrete. La volontà è quella di non perdere tempo e rispondere quanto prima alla domanda di personale delle realtà produttive locali. In questa fase, infatti, non si può perdere tempo.

Il fabbisogno

“Il settore Moda, nonostante un difficile 2020, ha voglia di ripartire ma, come altri comparti, si trova a fare i conti con la carenza di figure qualificate. Da oltre un anno stiamo lavorando per verificare, con le aziende associate del territorio, il fabbisogno reale del sistema Moda nel breve e medio periodo di 3/5 anni”, spiega Riccardo Barbato, presidente del Mandamento.

I numeri

Nell’indagine sono state quasi 50 le aziende coinvolte (di cui il 33% con oltre 50 addetti; il 25% fino a 5 addetti), dalle quali è emersa la necessità di 206 figure professionali ovvero: modelliste (23), addetto CAD (24), addetto confezione prototipi/campioni (35), addetto alla stesura (26), tagliatore a mano (17), operatore taglio automatico (11), addetto confezione macchina lineare (24), addetto confezione macchine semiautomatiche (13), addetto confezione maglieria (9), magazziniere materie prime (6), magazziniere capi finiti (8), addetto stiro (10).
“A questa domanda di lavoro – continua Barbato – manca un’offerta adeguata di figure professionali: per questo il Mandamento ha promosso un progetto volto ad avviare un nuovo indirizzo del sistema Moda nel locale Istituto di Istruzione Superiore “Umberto Masotto”, al quale è stata presentata l’indagine nel corso di un tavolo tecnico che ha coinvolto anche l’Amministrazione comunale”.

La proposta

La proposta elaborata dal Mandamento, condivisa dalla scuola e presentata alla Regione, è quella di avviare, quanto prima (magari già da settembre 2022) corsi triennali di istruzione e formazione professionale (IeFP), rivolti a giovani che hanno compiuto i 14 anni di età e che consentono di acquisire una qualifica professionale riconosciuta dalla Regione assolvendo, contemporaneamente, l’obbligo formativo. Si tratta di una offerta particolare di formazione, parallela alla scuola statale e di uguale valore: l’obiettivo è quello di formare ragazzi che intendono inserirsi rapidamente nel mercato del lavoro. I percorsi IeFP durano tre anni e sono completamente gratuiti (perché finanziati dalle Regioni). Al termine del triennio si ottiene, dopo il superamento di un esame, la Qualifica professionale. Detti corsi permettono l’accesso a un quarto anno per il conseguimento del Diploma Professionale di Tecnico per il corrispondente profilo professionale.
“Nell’intento di favorire l’orientamento dei giovani – spiega Barbato – e per valorizzarne le vocazioni personali, gli interessi e gli stili di apprendimento individuali, la nostra proposta permette ai ragazzi di raggiungere elevati livelli culturali e di acquisire capacità e competenze coerenti con le attitudini e le scelte personali, nonché funzionali all’inserimento nella vita sociale e nel mondo del lavoro.  Fornire una formazione professionalizzante e mirata, con la possibilità di un immediato collocamento occupazionale, vuol dire elevare le professionalità dei giovani migliorandone le condizioni di accesso al mercato del lavoro, oltre che contribuire a mantenere sul territorio un tessuto artigianale vivace e di qualità”.

I prossimi passi

Tra i punti da valutare per avviare tali corsi, c’è quello relativo alla ristrutturazione degli spazi dell’Istituto, la cui capienza è già oggi al limite; di qui il necessario coinvolgimento dell’Amministrazione comunale e della Provincia per progettare un ampliamento dell’edificio, ovvero una nuova costruzione capace di ospitare aule e spazi tecnologici.

C’è poi il rischio che i ragazzi dimostrino poco interesse per questo tipo di offerta: “Per questo – aggiunge Barbato – abbiamo pensato a un Open Day delle aziende del territorio, per far capire a studenti e genitori le grandi opportunità, professionali e personali, che le realtà artigianali del territorio possono offrire. Non solo: vanno pensate anche azioni di orientamento scolastico con visite e incontri più dettagliati e mirati. Il rischio è quello di assistere al venir meno, per mancanza di figure professionali, di uno dei settori che maggiormente qualificano il Made in Italy nel mondo, ovvero la Moda: forse pochi sanno, infatti, che nel nostro territorio sono molte le realtà artigianali che collaborano con i brand più rinomati, e che molti degli abiti o degli accessori che sfilano sulle più blasonate passerelle della moda nascono o vengono prodotte qui. Oggi le nostre aziende non trovano lavoratori qualificati e cercano giovani con competenze che possono mettere a frutto in queste realtà”.