Fiducia ritrovata: è questa la sensazione emersa dal pareggio (1-1) ottenuto dal Vicenza sul difficile campo del Cesena. Perché, al di là del punto conquistato, è stata proprio la prestazione complessiva della squadra a risultare soddisfacente, tanto che la gara si è chiusa anche con un comprensibile filo di rimpianto per i due pali colti da Galano e Sampirisi nel finale, segno evidente che si è provato a vincere fino all’ultimo, pur avendo di fronte una formazione in lotta per la promozione.
“Serve una scintilla”, diceva mister Lerda prima della trasferta di Ascoli, e la scintilla si è accesa. La vittoria esterna (1-2) non solo ha rialzato il Vicenza in classifica dal penultimo al quartultimo posto, ma ha anche ridato morale a tutta la compagine biancorossa, attesa ora alla sfida casalinga di questo sabato 2 col Livorno per completare l’operazione rilancio.
Undici partite per risollevare le pericolanti sorti del Vicenza ed evitare la retrocessione: a inizio campionato, ben pochi avrebbero potuto immaginare uno scenario così allarmante, anche se, a onor del vero, il più esplicito di tutti era stato proprio mister Marino, parlando di salvezza come obiettivo stagionale.
L’unico dato positivo, dopo l’1-1 casalingo rimediato con la Pro Vercelli, è che tutto sommato la classifica è rimasta invariata. Il resto, purtroppo, parla di una serata finita in malo modo dopo l’illusione del vantaggio.
Quel che si dice un pareggio giusto. Il risultato di 0-0 tra Vicenza e Avellino è lo specchio fedele di una partita in cui non sono mancate le occasioni da una parte e dall’altra, con gli ospiti che hanno confermato di essere una formazione robusta e i biancorossi che ancora una volta sono stati costretti a rimandare l’appuntamento con la vittoria al Menti.
Sì, il Vicenza c’è e se la giocherà fino alla fine. La conferma è venuta dalla vittoria sul Livorno (2-0), che non solo ha consentito di allungare su una diretta rivale, ma ha anche rappresentato il ritorno al successo tra le mura del Menti, dove si giocheranno quattro delle otto partite che ancora mancano alla fine del campionato.
La trasferta ad Ascoli di questo sabato 26 e poi, una settimana dopo, l’arrivo al Menti del Livorno: se non si tratta di due partite in grado di decidere l’intero campionato, poco ci manca.
E adesso urge fare quadrato. Davanti ci sono dodici partite, da affrontare partendo dal terz’ultimo posto in classifica. Dodici capitoli che possono decidere non soltanto il campionato, ma anche il futuro del Vicenza Calcio, dato che una retrocessione in Lega Pro aprirebbe scenari pieni di incognite.
Che la partita di martedì sera contro la Pro Vercelli rappresenti ora un autentico scontro-salvezza è fuor di dubbio. Ma la prestazione del Vicenza servirà soprattutto a capire quanto e come la squadra si sia calata in pieno nella mentalità di chi vuole a tutti i costi uscire dalle zone pericolose della classifica.
Le due assenze “pesanti” con le quali il Vicenza dovrà fare i conti affrontando l’Avellino sabato al Menti sono, purtroppo, frutto di un’espulsione e di un’ammonizione che non sono parse giustificate, ma tant’è.